Il “Botticelli dimenticato” e la svendita del patrimonio pubblico

E così, mentre il sindaco “piazzista” Nardella vola a Londra per l’inaugurazione di una mostra del Botticelli, a Firenze scoppia il caso del Botticelli ed altre opere d’arte, nascoste. Opere d’arte che sono beni pubblici, che appartengono ai cittadini e in quanto tali da conservare e soprattutto esporre. Così come un bene pubblico è Villa la Quiete, una storica villa medicea anch’essa messa all’asta dall’amministrazione locale insieme alle altre centinaia di aree ed edifici pubblici storici e meno storici ma ugualmente importanti sia per grandezza che per posizione.

Mentre da un lato “Italia Nostra” porta avanti la proposta, successivamente accolta, di far classificare dall’Unesco le ville medicee come Patrimonio dell’Umanità, dall’altra parte l’Amministrazione fa’ in modo che una delle ville, seppur situata a poche centinaia di metri dalle altre, rimanga fuori per poterla inserire nell’elenco delle svendite.

Con il Botticelli “dimenticato” eventualmente da inserire, in maniera nascosta o meno, nel pacchetto “chiavi in mano” della Villa Medicea.

La logica è sempre la stessa: il patrimonio artistico e storico della città viene considerato alla stregua di uno scenario, un contesto museificato che viene enfatizzato e valorizzato solo per spettacolizzarlo e utilizzarlo per “fare cassa”: sia direttamente sia come contesto in cui si colloca l’edificio che si vuole svendere: “vendesi area a 200 metri dal Centro Storico, “vendesi edificio storico situato vicino alla chiesa di Santa Croce”, oppure come nel caso del Centro Sociale Next- Emerson: “vendesi edificio adiacente al Parco delle collina e nel contesto storico delle Ville Medicee”.

Con il sindaco che, come un rappresentate di aspirapolveri, gira le più importanti fiere immobiliari d’Europa per piazzare gli articoli: Teatro Goldoni, Manifattura Tabacchi, San Firenze e via e via fino a raggiungere le centinaia di migliaia di metri quadri pubblici da privatizzare, a cui ultimamente si è aggiunto anche il governatore Rossi anche lui con la sua bella lista, compresa la Villa Medicea.

Certo, lo scandalo di Villa La Quiete è enorme e chi vive il Sodo e Castello tutti i giorni e spesso passa davanti alla Villa, la considera con orgoglio patrimonio, oltre che dell’Umanità, del quartiere stesso, rimane esterrefatto davanti alla colpevole gestione dell’Ente Pubblico.

Così come è certa la volontà degli amministratori di allinearsi alla logica “i beni di tutti nelle mani di pochi” e che abbiano molti soldi!

Ma altrettanto certa è la necessità di contrapporsi alla privatizzazione di beni e servizi rispondendo col rivendicare il riuso sociale delle aree dismesse e l’utilizzo pubblico dei beni cittadini.

Per far si che la città sia di chi la vive

Csa Next-Emerson – via di Bellagio 15

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