«Abbiamo riaperto l´anfiteatro, riorganizzato le Spa, chiuso piazza
Duomo, inaugurato la tramvia, organizzato l´ultimo dell´anno e la notte
bianca, aperto i musei di notte, avviato il Piano strutturale…». Un
anno dopo l´elezione a sindaco, dalla poltrona della sala di Clemente
VII Matteo Renzi compila a memoria l´elenco delle cose fatte. Ma sono
quelle ancora vuote le caselle più pesanti.
Sindaco
Renzi, allo scadere del suo primo anno ha raggiunto l´accordo
sull´aeroporto e sulla nuova pista con il presidente della Regione
Rossi. Davvero è la volta buona?
«Credo di sì. Rossi
vuole modificare il quadrante nord dando priorità al Parco e alla messa
in sicurezza dello scalo. La variante sarà pronta alla fine di
dicembre, è il tempo che ci siamo dati».
La variante non la predisporrà la Regione?
«Sì
ma come Comune presenteremo la nostra proposta: un ridisegno dell´area
con la nuova pista, che ritengo non possa essere che parallela, la
Cittadella viola sul lato Sesto di Castello e gli edifici FondiariaSai,
ridimensionati, a fianco della Scuola dei marescialli».
E secondo lei Ligresti dirà di sì?
«Guardi,
non credo che il pubblico debba rincorrere il privato per farci degli
accordi. Abbiamo un´idea e la presenteremo, consapevoli che ci sono
intese già siglate ma consapevoli anche del fatto che la nuova pista,
lo stadio e l´allungamento della tramvia fino al Polo scientifico sono
elementi di indiscutibile novità che impongono un ridisegno dell´intera
area di Castello».
Dopodiché Ligresti vi risponderà picche.
«E´ l´amministrazione pubblica, Comune e Regione, a decidere. I pur legittimi interessi privati vengono dopo».
Anche lei come il presidente Rossi pensa all´esproprio?
«Vedremo.
Quello che conta è che con Rossi abbiamo detto basta agli ideologismi
territoriali. In una situazione di crisi, di fronte ai dati Irpet che
annunciano una disoccupazione a due cifre si è deciso di uscire dalle
divisioni tra Guelfi e Ghibellini».
Un futuro comune per gli scali di Firenze e Pisa?
«Si
è deciso di fare squadra davvero e non a parole. Riconosciamo che Pisa
è l´aeroporto leader della Toscana, la porta d´accesso per i voli a
lungo raggio e per i voli low-cost. Pisa dista 70 chilometri:
investiamo sul collegamento e miglioriamo lo scalo fiorentino, sia come
pista che come servizi. L´alleanza Pisa-Firenze può diventare il terzo
polo aeroportuale d´Italia. E non solo aeroportuale».
Un altro polo di cosa?
«Se
si esce dalle guerricciole interne si può pensare di coinvolgere Prato
e Siena, oltre alla costa, per giocare un ruolo anche nazionale sui
servizi pubblici. Firenze è di sicuro pronta a fare la propria parte:
la sintonia con la Regione deve allargarsi a questi temi».
E la Cittadella viola?
«La faremo, lo dico da sindaco non da tifoso. Uno stadio innovativo e fonte di business è un´occasione per la città».
Quando verrà lanciato il bando di gara?
«Dipende tutto dalla variante della Regione: se in 6 mesi verrà approvata subito dopo scatteranno le procedure».
Sull´Alta velocità ha deposto le armi contro le Ferrovie?
«Nel
modo più assoluto. Rossi mi ha chiesto d´incontrare Moretti
(l´amministratore delegato, ndr). Gli porteremo tutti i nostri dubbi.
Ferrovie deve mantenere gli impegni presi, polo tecnologico
dell´Osmannoro compreso. Ma vogliamo garanzie anche sul binario
metropolitano».
Si è rassegnato sul tunnel e sulla stazione Foster?
«Non
è questione di essere rassegnato, io difendo gli interessi della città.
Me lo faccia dire alla fiorentina, Firenze non può essere sbudellata
per il sugo di nulla».
Il suo primo anno di governo si chiude con l´accordo sull´aeroporto e con il testo del Piano strutturale.
«Lo
adotteremo l´11 ottobre. E´ un Piano a volumi zero, un modello di
sostenibilità e ambiente. A me pare una rivoluzione, non è facile
trovare un Comune che sceglie questa strada».
Vuole dire che si cementifica nei Comuni limitrofi?
«Questo lo dice lei, non mi permetterei mai di entrare in casa altrui e vorrei che gli altri facessero lo stesso con noi».
Qual è la cosa che avrebbe voluto realizzare in questo primo anno di governo e non ha realizzato?
«La
demolizione delle ex Poste di via del Pratellino. L´abbiamo chiesto
trattato inutilmente per mesi. Lo faremo in agosto forti di una norma
del 1968».
E cosa pensa di fare nel prossimo anno?
«Aprire
il Palagiustizia, definire il pacchetto Castello, avviare il progetto
San Salvi ma soprattutto provare a coniugare economica e cultura in
modo diverso: se non lo facciamo noi a Firenze chi potrà mai farlo?».
C´è chi dice che ha fatto solo la pedonalizzazione del Duomo.
«Sono
fiero ed orgoglioso di aver restituito quella piazza ai fiorentini ma
il nostro sguardo va dai cortili di Palazzo Vecchio, appena riaperti
alla cittadinanza, fino alla periferia di Pontignale, dove un
insediamento Coop voluto dal Comune di Scandicci crea problemi di
viabilità e vivibilità al tratto fiorentino del borgo»