Note del Csa Next-Emerson sull’area Ex-Cerdec

La storia dell’area Ex-Cerdec inizia nei primi anni 2000 ed è caratterizzata da una serie di complicazioni che ne hanno segnato il percorso di recupero. Con questo testo vogliamo ripercorrere la storia di quest’area e mettere in evidenzia le contraddizioni che vi si addensano

Un po’ di storia e di misure

L’area dell’Ex¬Cerdec, precedentemente utilizzata dal Colorificio Degussa e successivamente dalla Romer, è chiusa da più di trenta anni. Chiusura dettata dalla pericolosità dei materiali trattati proprio a ridosso dell’asilo Ritter (che per questo fu chiuso) e delle abitazioni.La sua pericolosità è stata confermata anche dalle difficoltà per la bonifica non ancora finita. L’area si configura come una sorta di trapezio confinante su un lato di 180 m con l’area ex-Seves, un fronte dalla parte di via Giuliani di 170 m e gli altri tre lati che costeggiano via della Petraia di 200 m e via Ricci per 150 m e 90 m.Il perimetro totale di quasi 800 m e l’estensione dell’area di circa 40.000 mq stanno a testimoniare della vastità di quest’area situata appena sotto villa Corsini e a ridosso del sistema della ville Medicee. All’interno sono situati 15 corpi d’edificio di varie dimensioni e in condizioni precarie testimonianza di architettura industriale anni ‘50.

Prima bonifica e problemi di contaminazione

La prima bonifica è stata eseguita nel periodo marzo-ottobre del 2005 a seguito all’accertamento di 20 aree interne risultate contaminate. L’intervento ha comportato l’asportazione di oltre 5000 mq di terreno. Nonostante ciò, la certificazione di bonifica è stata ottenuta, sebbene siano stati riscontrati 4 metalli pesanti nel suolo, superiori ai limiti imposti dalla vecchia normativa (D.M.471/99), considerati “valore di fondo naturale”: Berillio 5 mg/kg, Cobalto 41.7 mg/kg, Tallio 9 mg/kg, Stagno 2.4 mg/kg tutti elementi pericolosi per la salute. Il concetto di “valore di fondo” appare come una mera giustificazione, una sorta di etichetta che, limita gli sforzi per migliorare le condizioni ambientali dell’area. Questa definizione sembra essere utilizzata come scudo dietro il quale nascondere l’impossibilità o la reticenza nel trattare in modo più incisivo la forte contaminazione presente. L’etichetta di “valore di fondo” rischia di trasmettere un messaggio di accettazione della situazione come una sorta di status quo inevitabile, invece di spingere verso azioni risolutive e sostenibili per la salute dell’ambiente e della comunità circostante

Riapertura del processo di bonifica

Nel 2017, durante la valutazione ambientale dell’area, in relazione al “piano di recupero”, è stato richiesto un nuovo piano di investigazione conforme alla normativa attuale (D.lgs 152/2006) e alla destinazione d’uso verde pubblico/residenziale. Il piano, depositato nel 2019, è stato respinto da ARPAT a causa del superamento dei limiti nei campioni prelevati a livello di falda e suolo, evidenziando uno stato di contaminazione ben oltre i valori di fondo. Di conseguenza, il processo di bonifica è stato riattivato accompagnato da una richiesta esplicita per il monitoraggio di un maggior numero di parametri nel suolo, sottosuolo e nelle acque di falda. Oltre a questo, è stata richiesta l’asportazione dei pannelli di amianto che ancora ad oggi ricoprono una vasta superficie dei capannoni.
Negli ultimi cinque anni, tutti i piani di investigazione presentati dalla ditta non hanno mai ottenuto l’approvazione dell’ARPAT, sia a causa delle analisi che hanno rivelato la persistenza di contaminanti, sia per la loro incompletezza. Emerge quindi chiaramente uno stato di contaminazione molto grave e tristemente longevo, considerato come questi inquinanti siano presenti da almeno trent’anni. In questo contesto di insalubrità ed insicurezza, la costruzione di abitazioni che determineranno un impatto significativo in quell’area è completamente irresponsabile

Piano di recupero dell’area

Nel piano di recupero dell’area ex Cerdec, reso pubblico nel 2021, l’aspetto ambientale è stato semplificato e la bonifica è stata trattata in modo molto generico. Durante un incontro tenutosi a settembre 2021 presso il circolo di Castello l’ex-Assessora Del Re ha presentato il progetto di recupero con l’attenzione principalmente focalizzata sulle future costruzioni residenziali. La questione della bonifica è stata affrontata in modo sommario, con una menzione generica di un esito positivo che secondo l’assessora e la dirigente alla direzione urbanistica Fanfani sarebbe dovuta arrivare nel giro di qualche mese da parte dell’ARPAT. Tuttavia, ad oggi, tale conferma non è ancora pervenuta e l’iter di bonifica dell’area Cerdec consultabile sul database dell’ARPAT risulta ancora attivo.
Durante lo stesso incontro è stata sollevata, da parte dei presenti, la questione dell’assenza di aree e servizi pubblici da destinare agli abitanti. Un aspetto particolarmente rilevante poiché il quartiere attualmente manca di spazi sociali e culturali accessibili. In risposta a queste preoccupazioni la ex-Assessora, la dirigente Fanfani, insieme al costruttore,hanno risposto con sicurezza affermando che oltre il 30% dell’investimento sarebbe stato destinato agli abitanti del quartiere ma a tutt’oggi non risulta niente del genere

La cooperativa edificatrice

È importante ricordare che la proprietà cioè la “Cooperativa edificatrice di Castello” è classificata come cooperativa a scopo mutualistico come attestato dal registro delle imprese. Ciò significa che l’obiettivo primario della cooperativa è quello di fornire ai propri soci condizioni economiche più favorevoli e vantaggiose. In poche parole, tali imprese assicurano l’accesso all’acquisto esclusivamente a una platea determinata, costituita esattamente dai propri soci.  La domanda è: come può questo progetto portare dei benefici al quartiere? Il progetto inizialmente pensato per includere aree destinate all’housing sociale (affitti permanenti, case a basso costo) si sta dimostrando il contrario: nell’ultimo provvedimento dirigenziale (ottobre 2023) si legge bene che la ditta costruttrice dovrà versare al Comune oltre un milione di euro per la superficie che non sarà destinata all’housing sociale. E così le casse del Comune si continuano ad arricchire mentre al quartiere viene tolta un’altra area e trasferita ad una proprietà che può continuare progetti di speculazione in ambito urbanistico.

Analisi delle acque dei pozzi e Arpat

Dopo l’assemblea con l’assessora, consapevoli dell’assenza di attenzione verso la questione ambientale e dopo anni di silenzio da parte degli enti responsabili, abbiamo deciso di effettuare un campionamento dell’acqua da un pozzo situato in Via Giuliani, proprio di fronte all’area della ex Cerdec. I risultati delle analisi che abbiamo fatto eseguire da un laboratorio certificato hanno confermato la presenza di acqua non potabile e quella, oltre i limiti di riferimento, di Selenio e Boro.  Abbiamo quindi contattato l’Arpat riportando i risultati delle nostre indagini ottenendo ulteriori chiarimenti e verifiche che abbiamo condiviso con gli abitanti durante due assemblea di quartiere.  Un anno dopo, nell’autunno del 2022, viene pubblicato il provvedimento dirigenziale con il quale apprendiamo che l’ennesimo piano di investigazione presentato dal costruttore non è completo e gli viene imposto di aggiungere il monitoraggio di un ulteriore piezometro di falda. Questo provvedimento è stato pubblicato esattamente durante la nostra corrispondenza con Arpat, ed evidenzia bene la necessità di eseguire dei controlli più approfonditi nelle acque di falda del sito.

Quindi

L’assenza di trasparenza, unita a una comunicazione poco chiara, e alla mancanza di informazioni dettagliate sulla sicurezza ambientale e sanitaria continua ad alimentare una disconnessione tra l’amministrazione comunale e gli abitanti del quartiere. Questo iter caratterizzato da lunghe attese e omissioni, ha contribuito ad impedire una reale riqualificazione dell’area.  Le aspettative dei cittadini, che puntavano a una trasformazione significativa e positiva del territorio, sono rimaste in gran parte insoddisfatte. Gli interessi economici hanno preso il sopravvento, distorcendo gli sforzi che dovrebbero essere dedicati a trasformare l’area in uno spazio pubblico adatto alle autentiche esigenze del quartiere, tra cui la creazione di piazze accoglienti, spazi verdi e infrastrutture sociali e culturali accessibili a tutti. In questo contesto, sottolineiamo l’importanza di un coinvolgimento attivo degli abitanti del quartiere nella definizione di un piano di recupero che garantisca una migliore qualità della vita. La partecipazione diretta degli abitanti è essenziale per garantire che le decisioni siano condivise e rispecchino le reali necessità del quartiere: è un passo significativo verso la salvaguardia dell’ambiente, la promozione di spazi urbani socio-culturali che rispondono alle esigenze e al benessere della comunità.

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Lettera ad Arpat sull’incendio sviluppatosi lun 17/07 in zona Castello

PRESIDIO NO INC NO AEREO PIANA FIRENZE* SESTO F.NO PRATO
CENTRO SOCIALE NEXT EMERSON * FIRENZE
Arpat Toscana;
via Ponte alle Mosse, 211 Firenze arpat.protocollo@postacert.toscana.it attenzione Arpat Firenze
urp@arpat.toscana.it
Ausl Firenze dipartimento prevenzione

FATTI
Come è noto ieri lunedì 17 intorno alle 13.30 in via del Termine, zona Castello, c’è stato un incendio in un edificio industriale dismesso, ex Antilotex impresa che a suo tempo produceva tessuti floccati anche sintetici. L’ incendio si è propagato all’ interno dell’ edificio a causa della combustione accidentale di una massa di circa 100 mq di dimensione di rifiuti urbani abbandonati.
Tuttavia, in assenza di una documentata rimozione dei rifiuti industriali da parte della Antilotex, è possibile che siano stati coinvolti nell’ incendio anche rifiuti tessili lasciati dall’ azienda poi chiusa.(Rifiuti speciali il cui trattamento e la cui rimozione è a carico delle imprese private).
Apprendiamo dalla carta stampata e dalle persone che abitano intorno a via del Termine e nelle zone limitrofe, che Arpat e Asl ritengono (e impongono) “che alle popolazioni di questa zona , e comunque presenti nelle aree interessate dai fumi dell’ incendio, si debba
raccomandare di non soggiornare all’ aperto, di tenere le finestre degli edifici chiusi, e limitare per quanto possibile la permanenza.
Conseguentemente la Protezione civile comunale ha inviato un alert telefonico ai residenti interessati dall’ incendio e dai fumi.
Abbiamo notizia di famiglie e persone che hanno dormito in automobile dopo essersi allontanati dalla zona oggetto di contaminazione Arpat , sulla scorta delle informazioni dei Vigili del fuoco, ritiene che l’ incendio possa durare a lungo.

OSSERVAZIONI E RICHIESTE
Le persone che fanno parte delle realtà in calce, in quanto abitanti delle aree urbane e rurali interessate e in ogni caso custodi del proprio ambiente di vita, anche ai sensi di quanto disposto dalla Costituzione repubblicana, in particolare agli articoli : 3 ( rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana), 9 (la repubblica tutela il paesaggio, gli ecosistemi, la biodiversità), 32 (la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’ individuo e interesse della collettività), 41 (l’ iniziativa economica privata è libera, tuttavia non può svolgersi in contrasto con l’ utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla salute, all’ ambiente, alla dignità umana) : si richiama a questo proposito che l’ attività economica privata riguarda anche le sua
dismissione che deve essere fatta garantendo la sicurezza degli immobili, e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e delle/degli abitanti eventualmente interessati da eventi dannosi e/o nocivi, 42 ( la proprietà privata è garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto….e i limiti allo scopo di assicurare la funzione
sociale, 118 (garanzia della sussidiarietà orizzontale nei rapporti tra enti statali, ivi compresi i Comuni, e le iniziative dei cittadini),

RITENGONO
che non sia corretto criminalizzare gli occupanti dell’ immobile dismesso; occupazione avvenuta d’ altra parte a causa della carenza di abitazioni a affitto controllato, mentre si ampliano le residenze per turismo e legate al business imprenditoriale, e NON CREDONO sia lecito usare l’ arma dello sgombero forzato.
Quali soggetti interessati ai fatti qui evidenziati, chiediamo viceversa di verificare le seguenti condizioni :
1) se vi siano responsabilità della azienda Antilotex circa la possibile mancata rimozione di rifiuti e di residui delle lavorazioni (rifiuti speciali a carico delle imprese ) e circa la messa in sicurezza e bonifica dell’ immobile dismesso dove si è verificato l’ incendio, fatte salve le indagini che state già svolgendo;
2) come afferma Arpat nella propria prescrizione di “ limitare l’ inalazione dei fumi prodotti dalla miscela eterogenea di rifiuti che è andata a fuoco” , trattasi di rifiuti eterogenei la cui combustione può produrre sostanze nocive ( come emerge nella letteratura scientifica e nei casi di studio di situazioni analoghe ) tra cui PCB ( Policlorobifenili), IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e Diossine e Furani, tutti inquinanti organici persistenti che tendono ad accumularsi nell’ ambiente e negli esseri umani, essendo tossici per uomini, donne, animali e ambiente/territorio.

Come è noto le sostanze che producono Diossine dette precursori possono provenire da processi produttivi di plastiche, carta, combustibili (trattamento e raffinazione ), ma anche da combustioni incontrollate e da incendi accidentali all’ aperto o in ambienti confinati di materiali eterogenei, di pneumatici, di rifiuti , e quale processo che ne produce la maggiore quantità, rifiuti e fanghi trattati attraverso l’ incenerimento.
Diossine e Furani sono sottoprodotti di processi chimici e/o di combustione e riguardano 210 composti chimici aromatici policlorurati (Dibenzopdiossine e Dibenzopfurani).
In particolare le diossine 2,3,7,8 : tetraclorodibenzodiossine (TCDD) sono insolubili in acqua e quindi stabili e facilmente trasportabili attraverso l’ acqua dei fossi e dei fiumi, sono resistenti alla degradazione chimica e biologica, e come tali entrano nella catena alimentare, per esempio attraverso l’ erba ingerita da animali erbivori (come le pecore
che pascolano nella zona) e quindi nei formaggi e nelle carni fino all’ uomo.
Fonte : disegni e schemi tratti da : APAT Agenzia per la protezione dell’ ambiente e per i serizi tecnici; Progetto diossina conseguente la legge 268/2003.

le diossine restano immobili nel suolo e una volta legate alla frazione organica di esso entrano negli organismi vegetali le diossine e gli altri inquinanti aromatici presentano fenomeni di bioaccumulo, di bioconcentrazione che aumenta man mano che si segue la catena alimentare e raggiunge il massimo nelle donne e negli uomini, provocando possibili
alterazioni nel sistema immunitario e endocrino. Il contatto può provocare, come è noto da anni, il fenomeno cloracne come è stato evidenziato in molti casi di incidenti o di rilascio delle diossine : vedi l’ incidente di Seveso, o gli effetti dell’ agente orange usato dalle truppe statunitensi in Vietnam per diserbare/disboscare la giungla rifugio
dei soldati vietnamiti.

Non vogliamo suscitare allarmismi, solo richiamare alcune parziali riferimenti di sfondo che voi conoscete meglio di noi.
3) Se il problema invece ha riguardato soltanto rifiuti urbani abbandonati di natura eterogenea, e fermo restando i possibili effetti nocivi per la salute degli abitanti e dell’ ambiente di vita, non si può non rilevare come il Comune di Firenze sia da anni inadempiente e fuori legge per non aver raggiunto la quantità di raccolte differenziate fissata dalle norme nazionali e regionali, in ottemperanza alle direttive cogenti dell’ UE, e sia inadempiente sulle modalità di raccolta, un obbligo di legge. Il che implicherebbe una indagine sulle ultime giunte comunali e sui relativi sindaci pro tempore.


CHIEDIAMO QUINDI DI ESSERE INFORMATE/I IN QUANTO CUSTODI COSTITUZIONALI DEL TERRITORIO, CIRCA LE INDAGINI CHIMICOFISICHE E I RISULTATI E VOGLIAMO VENGA AVVIATA UNA BONIFICA DELLA ZONA IN TEMPI VELOCI E CERTI.

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Resoconto assemblea di quartiere 20 febbraio 2023

Lunedì 20 febbraio ci siamo ritrovati a discutere per continuare e aggiornare la collettività su problematiche, necessità e prospettive della zona di Castello e del Sodo.
Abbiamo iniziato discutendo della Cerdec, confrontandoci quindi sullo stato di avanzamento formale dei lavori e sulle iniziative da parte nostra per richiedere trasparenza ed interventi a tutela della salute pubblica.
Il principale aggiornamento resta il parere espresso dall’amministrazione comunale (col supporto di Arpat) tramite il provvedimento dirigenziale della sezione ambiente dello scorso autunno [https://accessoconcertificato.comune.fi.it/trasparenza-atti/#/provvedimenti-dirigenziali] con il quale si mette nero su bianco come la proposta del costruttore relativa alla bonifica sia insoddisfacente e quindi da ripresentare in toto. Siamo tutt’altro che stupiti ma d’altra parte ci preme ricordare come un anno e mezzo fa durante l’incontro pubblico sulla ex Cerdec con l’assessora Del Re al Circolo di Castello, la questione della bonifica fu liquidata come semplice “lavoro di carta” : beh, evidentemente carta canta.
Inoltre, abbiamo riportato di come stiamo cercando di mantenere alta l’attenzione da parte degli amministratori sul recupero e messa in sicurezza effettiva dell’area ex Cerdec  tramite due richieste formali al consiglio di quartiere ed Arpat: entrambe sono nate e sostenute dalle analisi su un pozzo privato nelle vicinanze dello stabile
[https://soscastello.noblogs.org/files/2022/12/2021_Dicembre_analisi_private_acqua_castello-privacy.pdf] commissionate ad un laboratorio certificato che ha confermato come gli inquinanti si diffondano ben oltre i confini catastali dell’area.
Aspettiamo ancora i responsi finali di entrambe queste richieste, che condivideremo come al solito appena disponibili.
L’assemblea è proseguita concentrando la discussione sulla prossima adozione del nuovo Piano Operativo Comunale, nuovo ed unico surrogato dei vecchi Regolamento Urbanistico e Piano Strutturale: il Piano Operativo diventa quindi lo strumento principale dell’Amministrazione con cui si danno sia le linee generali che quelle esecutive sugli
aspetti urbanistici, di servizi e mobilità del comune di Firenze: nonostante il racconto di semplificazione legato a questa nuova struttura amministrativa è bene ricordare, nonostante ancora una volta ci sia davvero poco di cui stupirsi, come l’attuale piano sia in
cantiere da almeno due anni e già in ritardo di tre.
Abbiamo quindi riepilogato il calendario burocratico dei prossimi mesi, per il quale a partire dall’approvazione del Piano Operativo discusso in giunta, partono 60 giorni in cui è possibile presentare delle osservazioni di carattere critico e/o propositivo sui dettagli del
piano stesso: il giorno esatto dell’approvazione non è ancora chiaro; é stato annunciato per la fine di Febbraio ma ovviamente è già stato posticipato a data destinarsi, ma che cercheremo di comunicare appena nota.
Come Csa Next-Emerson abbiamo preparato 6 osservazioni [link documenti a fondo pagina] su argomenti che spaziano dall’allargamento della buffer e core zone ai piedi di Monte Morello  e la tutela del reticolo di strade storiche del quartiere, alla creazione di aree verdi accessibili in via Chiuso dei Pazzi (come tra l’altro già stabilito dai vecchi piani comunali) fino alla questione della mobilità e dei trasporti relativa al nostro quartiere.
Su quest’ultimo punto in particolare ci siamo soffermati a lungo e la discussione ha riguardato anche iniziative e progetti al di la’ della contingenza delle osservazioni al Piano Operativo.
Ci teniamo a ricordare come queste osservazioni hanno come requisito la conoscenza del territorio a cui si riferiscono, e non particolari competenze pregresse in chi le scrive: vi invitiamo quindi a scriverle e condividerle a vostra volta per continuare a tenere la guardia
alta verso sogni sbilenchi di costruttori e le consuete sciatterie degli
amministratori.

Csa Next Emerson                                              assemblea@csaexemerson.it


Il quartiere è di chi lo vive, non di chi se lo compra!

osservazione_reticolo e bellagio

osservazione giardino chiuso dei pazzi

osservazione antenne

osservazione viabilità

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Lunedì 20 Febbraio assemblea di quartiere

Lunedì 20/02 h 21.00 Assemblea di quartiere

Un incontro aperto tra gli abitanti della zona di Castello e del Sodo per fare il punto sulle iniziative relative alla bonifica della ex-Cerdec e per capire insieme come districarsi tra le implicazioni del Piano Operativo e Strutturale del Comune di Firenze in adozione nei prossimi mesi.

La centralità dell’area ex-Cerdec rispetto ai problemi e alle necessità del nostro quartiere si è ragionevolmente imposta anche nelle assemblee degli ultimi mesi.

Durante questi incontri ci siamo quindi potuti confrontare sulle possibili nocività legate all’attuale stato di incompleta bonifica dell’area e sullo sconsiderato interesse a cementificare degli attuali proprietari.

Paradossalmente, quando la necessità sarebbe quantomeno quella di bonificare e disinquinare realmente l’area, c’è il rischio concreto di una mega speculazione edilizia con decine e decine di appartamenti in più nel contesto di un quartiere che sappiamo essere decisamente saturo e già scarno di servizi.

Lo scorso autunno il Comune di Firenze, dopo anni di immobilismo si è reso conto della incompletezza di dati sulla bonifica dell’area e, supportato dal parere tecnico di Arpat, ha ufficialmente negato l’approvazione all’analisi di rischio** proposta dal costruttore in quanto incompleta obbligandolo a controlli più stringenti sull’inquinamento dell’area.

Sempre lo scorso autunno, siamo riusciti a smuovere l’Arpat richiedendo ulteriori controlli nelle zone limitrofe all’area ex-Cerdec tramite un esposto supportato da analisi certificate private** fatte in un pozzo privato immediatamente a valle dello stabile in cui si evidenzia la presenza di inquinanti difficilmente non riconducibili alle vecchie produzioni della Cerdec.

Il controllo non è stato ancora completato causa alcune falde a secco, ma ci aspettiamo che sia concluso e di ricevere un responso, che non esiteremo a condividere.

All’incontro intendiamo anche riportare come abbiamo intenzione di muoverci rispetto al Consiglio di Quartiere e alla prossima adozione del Piano Operativo e Strutturale da parte del Comune di Firenze, le cui tempistiche confermano ogni stereotipo sull’inefficacia e scarsa chiarezza della macchina burocratica (da 3 anni in deroga, rispetto ad una validità teorica di 5…).

Vogliamo continuare a condividere il nostro percorso con tutte e tutti gli abitanti della zona sicuramente con l’auspicio di ricevere critiche e contributi, ma anche per individuare percorsi informali autorganizzati con cui la cittadinanza può farsi valere e tutelarsi collettivamente, senza particolari deleghe.

Ci vediamo quindi Lunedì 20 Febbraio al Circolo di Castello (via R.Giuliani 397)  alle 21.

Il quartiere è di chi lo vive !

Csa Next Emerson

** documenti citati nel testo

analisi acque

negazione analisi rischio

 

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Raccolta firme area ex-Cerdec

Inizia la raccolta firme riguardante l’area ex-Cerdec.

Per firmare e/o ritirare i moduli con la griglia per le firme

– Csa Next-Emerson – via di Bellagio 15

– Circolo di Castello – via R. Giuliani 374

– Tabaccheria – via R. Giuliani 140 r

– Inviare una mail a assemblea@csaexemerson.it

Qui sotto il testo da firmare, sotto il testo i link alla documentazione citata nel testo

 

piano_investigazione_arpat_cerdec_2019

analisi acque

 

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27-28 Maggio, 3-4 e 10-11 Giugno – mostra informativa sulle aree ex-Cerdec ed ex-Seves

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Intervista sul Cinema di Castello

Qui sotto il Podcast dell’intervista ad Alessandra del Cinema di Castello realizzato per la decima trasmissione di “Passaggi a Nord Ovest”

Per tutti i podcast (passati e futuri) di Passaggi a Nord-Ovest andate qui:

https://wombat.noblogs.org/category/podcast/passaggianordovest/

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Intervista lavoratori GKN di Campi Bisenzio

Qui sotto il podcast dell’intervista ai lavoratori metalmeccanici della GKN di Campi Bisenzio (prima parte)

Il podcast è la tramissione registrata della settima puntata di Passaggi a Nord Ovest, la rubrica di Radio Wombat su quello che accade nella parte Nord-Ovest di Firenze

Per tutti i podcast (passati e futuri) di Passaggi a Nord-Ovest andate qui:

https://wombat.noblogs.org/category/podcast/passaggianordovest/

Per lo streaming e tutte le altre notizie su Radio Womabt:

https://wombat.noblogs.org/

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Passaggi a Nord-Ovest – Una trasmissione che parla dei nostri quartieri

E’ giunta alla sesta puntata “Passaggi a Nord-Ovest” trasmissione di Radio Wombat che parla di quello che succede nei nostri quartieri attraverso la voce di chi nei quartieri ci vive e ci lavora

La trasmissione possiamo ascoltarla in streaming su https://wombat.noblogs.org/streaming/  in diretta il lunedì dalle 13.30 e in replica dal martedì al venerdì sempre alle 13.30

Possiamo inoltre riascoltare o scaricare e poi ascoltare successivamente la trasmissione anche tramite podcast andando su https://wombat.noblogs.org/category/podcast/passaggianordovest/

Le prime sei trasmissioni hanno riguardato:

  • intervista agli operai Seves sulla loro lotta e il futuro dell’area
  • intervento del Movimento di Lotta per la Casa sugli sfratti e gli sgomberi nella zona Nord-Ovest di Firenze
  • intervista a Matteo sulla Palestra Popolare SanPietrino
  • intervento di un attivista che spiega le ragioni del no alla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini e dell’opposizione all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola
  • intervista agli operai metalmeccanici della GKN di Campi Bisenzio

Buon ascolto !

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Verde e spazi pubblici nel quartiere !

Verde e spazi pubblici nel quartiere !

Da tempo si parla del progetto che sarà realizzato nell’area ex
Cerdec di via Giuliani che prevede:
• Costruzione di nuovi appartamenti per circa 270 abitanti
• Una quota di villette di lusso con piscina nella zona nord con affaccio su villa Corsini
­ Parcheggi e aree verdi pubbliche disposte ad hoc per valorizzare e servire le abitazioni private a scapito
della reale utilizzabilità collettiva.
Questi interventi rispondono realmente alle esigenze della collettività?
Il Sodo e Castello chiedono da anni spazi pubblici da usare come piazza e mercato, parcheggi pubblici per liberare i marciapiedi, aree verdi come luoghi per l’ incontro, il gioco, gli animali ,lo sport. Abitazioni a prezzi accessibili e servizi per dare vita al quartiere senza grandi eventi o cattedrali del consumo.
Le grandi aree dismesse rappresentano una occasione che non possiamo farci sfuggire e il recupero delle aree ex­Cerdec ed ex­Seves non può essere lasciato alla sola contrattazione fra Comune e privati.
Come abitanti dobbiamo intervenire per rappresentare le esigenze della collettività.
­ Sulla Cerdec la proprietà non ha ancora presentato un progetto alternativo. Una bonifica risulta effettuata, ma in realtà non tutela per niente gli abitanti, in quanto ha comportato un aumento degli inquinanti che, sopratutto, sono rimasti dentro l’area. Lo dimostrerebbero lo strato di fango presente nei
capannoni principali oltre alle centinaia di metri quadri di amianto dei tetti di alcuni capannoni. In sostanza sembra che tutto sia rimasto li’.
Questo comporta che dove i fanghi sono venuti a contatto con l’acqua (pioggia ecc..) c’è il pericolo che siano infiltrati nella falda acquifera. Inoltre, quando cominceranno i lavori tutta la terra smossa sarà inquinata, con possibili conseguenze sulla salute degli abitanti. Questo punto è confermato dall’Arpat (l’Agenzia per il controllo ambientale) che raccomanda di trattare gli scavi come materiali inquinanti.
­Sulla Seves la bonifica è appena iniziata e non c’è nessun passaggio pubblico su tempi e caratteristiche.

* Come abitanti dobbiamo cominciare a chiedere la tutela della nostra salute.
* Come abitanti dobbiamo cominciare a esigere che i bisogni del quartiere vengano prima di villette con piscina!

Chi vuole dare suggerimenti per le prossime iniziative, partecipare ecc.. passi dal Centro Sociale oppure mandi una e­mail a soscastello@inventati.org

Il quartiere è di chi lo abita ! No alla cementificazione !

Csa Next­Emerson (via di bellagio 15)
Abitanti del quartiere

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