‘Basta, smitizziamo il parco’
FRANCA SELVATICI
«Nel nuovo insediamento della piana di Castello non sono previsti impianti sportivi di tipo agonistico-spettacolare, destinati ad attrarre masse di pubblico». La dichiarazione è stata sottoscritta il 19 settembre 2006 da Federico Gelli, vicepresidente della Giunta regionale, Riccardo Conti, assessore regionale all’ urbanistica, Andrea Barducci, vicepresidente della Giunta provinciale, Gianni Biagi, assessore all’ urbanistica di Firenze. Per loro lo stadio era una «funzione dequalificata». Due anni dopo, il 19 settembre 2008, Diego Della Valle presenta il suo progetto per il nuovo stadio e la cittadella viola, con parco divertimenti, museo d’ arte contemporanea, centro commerciale, alberghi. Interrogato sul progetto, il sindaco Leonardo Domenici dichiara: «Spero che possa essere realizzato in territorio comunale (cioè a Castello – Ndr) e mi impegno ad avviarlo». In una intervista rilasciata ieri al Corriere della Sera, il sindaco ha spiegato di aver cercato una soluzione invitando Della Valle a ridimensionare il suo progetto. «La mia idea era di arrivare a 7-8 ettari per lo stadio». In tal modo il parco urbano di 80 ettari prescritto dalla Regione sin dal primo accordo con Fondiaria nel ‘ 98 a far da cuscinetto fra la nuova urbanizzazione e l’ aeroporto di Peretola sarebbe stato intaccato in misura modestissima. Le conversazioni intercettate nel corso dell’ inchiesta della procura di Firenze e dei carabinieri del Ros sull’ area Fondiaria, di proprietà del Gruppo Ligresti, raccontano però una storia diversa. Quello stesso 19 settembre 2008 il sindaco chiama l’ assessore all’ urbanistica Gianni Biagi: «Senti, io – ora non lo sa nessuno – ma vado un momento a chiacchierare con Della Valle, io gli dico anche… che noi allora entro il 30 settembre facciamo… un adeguamento, un emendamento al piano per garantire la possibilità… il discorso di Castello». Lo stesso giorno Fausto Rapisarda, plenipotenziario di Salvatore Ligresti a Firenze, chiama il capo e gli dice: «Hanno (i Della Valle – Ndr) presentato un progetto per uno stadio di 80 – 90 ettari, cioè ci vuole tutto il parco». Il 20 settembre il sindaco si consulta con Biagi sulla genesi dell’ accordo su Castello, avvenuta durante la giunta guidata da Mario Primicerio. Il parco di 80 ettari è stato inserito allora nel progetto. «Questa è l’ occasione per buttare all’ aria… cioè buttare all’ aria no, in realtà bisogna smitizzare l’ idea del parco… e dire che può essere meglio farci quello che ha proposto ieri Della Valle», dice il sindaco. E’ Biagi a riportarlo con i piedi in terra: «Sì, tieni conto comunque Leonardo… che tutto quello che c’ è previsto nel progetto Della Valle più tutto quello che c’ è previsto nel Piano di Castello non ci sta, bisogna che sia dato un ridimensionamento all’ ipotesi di Della Valle, cioè loro bisogna che da 80-90 arrivino a 40 ettari». Più tardi il sindaco annuncerà ai giornalisti l’ inserimento nel piano strutturale della previsione di uno stadio a Castello. «Una decisione storica», dichiarerà: «L’ idea dei Della Valle ci dà la possibilità di migliorare il progetto di Castello». Biagi si mette al lavoro per preparare l’ emendamento. Il 21 settembre si consulta con Gaetano Di Benedetto, responsabile dell’ ufficio del piano strutturale: «Volevo un conforto: sei convinto che si possa fare tranquillamente in questo modo senza riadottarlo (il piano strutturale – Ndr)?». «Ma che c’ entra riadottarlo, vien via, dai», lo conforta Di Benedetto. Il 24 settembre Biagi avvisa uno dei valutatori del piano, l’ ingegner Fabio Trezzini: «Faremo una piccolissima modifica al piano strutturale». Il 25 settembre Fausto Rapisarda riferisce di un colloquio con Biagi: «Sull’ argomento stadio mi ha detto: senti, io lo metto nel piano strutturale come previsione perché me l’ ha detto il sindaco di farlo, dicendo che è d’ accordo con Della Valle e con l’ ingegnere (Ligresti). Si sono parlati e hanno stabilito che lo stadio lì ci può stare». Soltanto lo stadio? Il 30 settembre, poco prima della riunione di giunta per l’ approvazione dell’ emendamento, il sindaco chiarisce all’ assessore Biagi che si devono prevedere anche «attrezzature di carattere ricreativo e culturale per il tempo libero organizzato in parco tematico», come proposto da Della Valle. E alla maggioranza che insiste «il parco non si tocca se non oltre un certo limite», manda a dire: «Gli puoi anche dire da parte mia che queste cazzate sul parco se le possono ringoiare, perché io porto in consiglio comunale una delibera per cambiare la destinazione del parco e chi non ci sta è fuori e si vota prima del tempo».