‘Lì comanda il Consorzio Etruria qua vedo se la gara è libera’ – da repubblica

‘Lì comanda il Consorzio Etruria qua vedo se la gara è libera’

MICHELE BOCCI

La gara è quella per la costruzione di un ponte a Montelupo. Un ingegnere che vuole partecipare telefona all’ architetto Marco Casamonti. E lui: «~ eh~ faccio dei sondaggi se mi dici esattamente dov’ è~ io mi informo perché Firenze~ purtroppo~ è un po’ divisa a seconda delle zone ci sono delle imprese~ ci sono~ allora cerco di capire se la gara è libera~». L’ intercettazione appartiene all’ ordinanza che ha portato Casamonti in carcere per una gara a Terranova Bracciolini. L’ architetto fiorentino indagato per corruzione insieme a politici, tecnici e rappresentanti di Fondiaria nell’ inchiesta su Castello è finito in prigione per turbativa d’ asta. Parte proprio dall’ indagine sull’ area alla periferia fiorentina l’ approfondimento della procura che ha portato alla scoperta di irregolarità in una gara per l’ assegnazione di un lavoro da 98 mila euro nel comune dell’ Aretino. A Firenze opera, dicono i pm, «un vero e proprio comitato illecito di affari che vede protagonisti pubblici amministratori, professionisti e imprenditori». Casamonti sarebbe parte integrante di questo mondo «e appare concreto ed attuale il pericolo che se lasciato libero continui imperterrito a svolgere la sua attività illecita tuttora in corso di esecuzione». L’ architetto si occupa di varie gare e in due intercettazioni con colleghi di altre regioni spiega come funzionano secondo lui le cose da queste parti. Rispondendo ad uno di questi colleghi, che il 16 di novembre chiede informazioni sulla gara per la costruzione di quel ponte a Montelupo Fiorentino risponde: «~ io mi devo informare perché lì~ in quella zona, c’ è un’ impresa che comanda~ ma comanda davvero~ è il Consorzio Etruria~ Almeno io faccio un po’ di sondaggi~ siccome ci lavoro con questi qui~ per capire se la gara è già assegnata o viceversa è una gara libera~». Poco dopo ad un ingegnere interessato a partecipare a quel ponte, ripete il concetto, spiegando che a Firenze i lavori sono divisi «a seconda delle imprese». La conversazione prosegue con i due professionisti che consultano internet e scoprono che la selezione per il progetto è affidata alla Provincia. Casamonti: «~ va bene~ il presidente della Provincia lo conosco~ ci andrò a parlare per dire se ha senso fare ‘sta roba~». Riguardo alla vicenda di Terranova Bracciolini, secondo i pm Gianni Tei, Giulio Monferini e Giuseppina Mione e il gip Rosario Lupo, che ha dato il via libera all’ arresto, avrebbe una continuità, anche se il reato commesso non è la corruzione ma la turbativa, con l’ inchiesta fiorentina. La misura cautelare del carcere sarebbe dunque giustificata dal fatto che «l’ indagato dimostra un non comune inserimento in circuiti di criminalità economica e ai danni del pubblico interesse non ancora ben individuati e delineati nei loro contorni (che sembra però siano molto estesi e radicati) e non dà allo stato nonostante l’ incensuratezza le necessarie garanzie di potersi astenere dal continuare in tale sua illecita attività». Il difensore di Casamonti, l’ avvocato Giuseppe Taddeucci Sassolini, contesta la decisione del gip sostenendo che «appare singolare che in un processo dove sono indagati imprenditori, uomini politici e pubblici ufficiali, soltanto nei confronti di un architetto e professore universitario, stimato anche a livello internazionale, sia stata adottata la misura della custodia cautelare in carcere. La misura ha meravigliato per la sua imprevedibilità e inadeguatezza con riferimento ai fatti contestati». L’ episodio relativo al Comune di Terranuova Bracciolini, che avrebbe integrato il reato di turbativa d’ asta, è del tutto marginale rispetto all’ indagine sull’ area di Castello che, tuttavia, viene ripetutamente richiamata nell’ ordinanza di custodia cautelare». Per il legale l’ arresto è «ingiusto e sproporzionato» anche alla luce della «dimensione professionale» di Casamonti, che all’ interrogatorio di garanzia di domani «chiarirà esaurientemente la propria posizione».

       

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