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Il meccanotessile dimenticato
Un interessante articolo su Repubblica parla dell’attuale situazione dell’Ex-Meccanotessile, una delle tante aree dismesse del quartiere 5, che gli abitanti cercano di sottrarre ai soliti meccanismi speculativi.
Ex Meccanotessile in abbandono
così sparisce un sogno
Era il luogo destinato all’arte contemporanea, è solo un edificio in rovina. Ma gli abitanti si ribellano: “Datelo a noi”. Li appoggia un comitato e De Zordo, Cruccolini e Spini
di MARA AMOREVOLI

L’alta inferriata dentata, da zona militare dismessa, circonda quello che resta dell’ex Meccanotessile e del sogno fiorentino di un Centro per l’arte contemporanea. Varcato il cancello vicino a viale Morgagni, la sterpaglia circonda l’edificio delle vecchie Officine Galileo. L’ex Meccanotessile ha i muri maculati di muschio, pieni di edere arrampicate fino ai tetti dei padiglioni della vecchia Galileo. Un’offesa alla memoria della Firenze operaia e industriale, che calpesti tra erbacce e rovi, prima di trovarti immerso in uno scheletro pallido, riempito di graffiti e scritte di ogni tipo, abitato da voli di piccioni, residui creativi dell’occupazione che i giovani di Netwip hanno lasciato nel 2003, insieme alla loro scultura metallica di una “Venere biomeccanica” ormai smembrata, ridotta a ferri vecchi. Continua a leggere
Pubblicato in Rassegna stampa
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Castello, la zona più desiderata di Firenze
Riceviamo dall’Osservatorio di Castello e pubblichiamo
A Firenze parlare di Castello significa evocare un quarto di secolo di grandi progetti e relative discussioni, dalla nuova pista dell’aeroporto ai centri direzionali di Regione e Provincia fino al nuovo stadio.
Significa anche parlare della sede di importanti attività produttive ed industriali, che nel tempo sono quasi tutte “emigrate” in cerca di spazi più ampi.
Ma non c’è solo questo.
Se per i più Castello è una piana vuota che tutti vorrebbero riempire non si può dimenticare che Castello è un Centro storico minore strettamente legato fin dalle sue origini romane agli insediamenti pedecollinari e collinari di cui parte essenziale sono adesso le ville medicee di Castello e della Petraia a cui si aggiungono la Villa Corsini e altre residenze e giardini di gran pregio che collegano il borgo di Castello alla Villa Quiete e alla residenza Medicea di Careggi (la Topaia, il Gondo, il Pozzino, il Gioiello…).
Per queste ragioni storico artistiche e per la bellezza della natura il borgo di Castello è una realtà di grande interesse culturale che da anni come Osservatorio e come singoli cerchiamo di far emergere, una realtà estranea ai circuiti turistici standardizzati ed imperniata su un vero e proprio sistema organico di ville e itinerari concentrati in un fazzoletto di territorio, una parte di Firenze nota ad un turismo di qualità e trascurata dagli itinerari convenzionali. Continua a leggere
Pubblicato in ex - Cerdec, Generale
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Sabato 22 Gennaio alle 10
Riunione al Circolo di Castello (via Reginaldo Giuliani 372) per valutare l’impatto del Piano Strutturale su Castello e organizzare eventuali iniziative
Gli abitanti del quartiere sono invitati a partecipare
Pubblicato in Appuntamenti, Generale
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Merc 22 dicembre – Il quartiere che vogliamo
Dopo aver usato parole vuote come partecipazione, che niente hanno cambiato in un Piano strutturale che non tiene conto degli interessi dei cittadini, da questa settimana ladiscussione sul Ps è in consiglio comunale.
Facciamo sentire che quello che prevedono per Castello: più cemento e più traffico,non è quello che vogliamo.
Facciamo sentire che è davvero l’ora che chi vive in un quar
tiere abbia il diritto di scegliere il futuro del quartiere stesso. Perché di nuove costruzioni e nuove speculazioni (ex-Cerdec) e zero aumento di verde e zero aumento di servizi pubblici non ne possiamo più.
Per questo abbiamo pensato
ad una assemblea in cui parleremo di quello
che prospetta il Piano strutturale per il nostro
quartiere e cosa possiamo fare per cambiarlo.
Partecipa e dì la tua!
IL QUARTIERE CHE VOGLIAMO
mercoledì 22 dicembre
Circolo di Castello – Via Reginaldo Giuliani – h.21.30
Con la partecipazione di:
– Osservatorio di Castello
– Gruppo urbanistica “per un’altra città”
a cura del
Centro Sociale Autogestito
Next Emerson
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Salviamo l’area ex-Cerdec
Con una decisione incredibile, la Soprintendenza ai Beni Culturali ha espresso parere favorevole alla compatibilità paesaggistica dell’intervento nell’area dell’ex-Cerdec, rinunciando così al suo ruolo istituzionale di tutela del territorio e favorendo, di fatto, la speculazione edilizia.
Tutto ciò nello stesso momento in cui l’Ufficio pratiche edilizie del Comune da’ il via libera alla speculazione privata sull’area contraddicendo lo stesso Piano Strutturale in corso di valutazione che “sottoporrebbe” l’area a :
vincolo dei beni paesaggistici
tutela delle Ville e giardini medicei
invariante di tessuto storico e di relazione con il paesaggio collinare.
Ricordiamo che l’area della ex-Cerdec si estende su una superficie di oltre 26.000 mq situata nell’aggregato urbano di Castello a margine della fascia collinare.
Su quest’area, a destinazione industriale da PRG vigente, è stato richiesto un permesso a costruire dalla Cooperativa Edilizia Castello (Maestrale Costruzioni srl) che prevede l’abbattimento dei fabbricati esistenti e la realizzazione di un nuovo complesso di 23 unità a destinazione produttiva per un volume di circa 50.000 mc distribuiti su vari edifici a due o tre livelli, con un’altezza addirittura di massima di m 11,40, mentre il fabbricato attuale si sviluppa per uno/due livelli, con un’altezza massima di circa 8 metri.
Un intervento incompatibile con il contesto urbano in cui è inserito, sia dal punto di vista del carico urbanistico insostenibile per le infrastrutture viarie esistenti, sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico considerata l’adiacenza alle Ville Medicee
e in particolare a Villa Corsini.
La ex-Cerdec è un’area fondamentale per il futuro assetto del territorio di Castello, e la sua destinazione d’uso futura deve necessariamente ispirarsi al fondamentale ruolo di collegamento e di continuità fra il borgo storico e il sistema delle Ville.
Non solo. Castello necessita di luoghi di socialità collettiva e di servizi pubblici che troverebbero una adeguata collocazione in quest’area situata all’interno del quartiere.
Una proposta peraltro già portata avanti dagli abitanti e dalle associazioni di base come l’Osservatorio di Castello.
Costruiamo iniziative per salvare un’area fondamentale per il quartiere!
Pubblicato in ex - Cerdec, Generale
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Consumo di suolo zero ?
Il 15 ottobre scorso, con la solita enfasi che lo caratterizza, il, sindaco Matteo Renzi ha illustrato a grandi linee il piano strutturale appena sottoscritto dalla giunta comunale. L’inizio di un percorso che prevede successivi passaggi alle commissioni comunali e ai consigli di quartiere, il ritorno in Palazzo Vecchio per l’adozione, la pubblicazione, sessanta giorni di tempo per le osservazioni e un nuovo ritorno in consiglio per la definitiva approvazione.
Lo stesso Renzi ha stimato per la fine di febbraio – “setuttovabene” – i tempi per il via libera definitivo.
Grande attenzione è stata posta sul consumo di suolo zero cioè sull’inedificabilità delle aree non ancora costruite.
E’ evidente che il lavoro continuo di denuncia e proteste dei comitati e delle associazioni cittadine unita alle inchieste della magistratura in campo urbanistico, hanno leggermente cambiato i rapporti di forza. E’ altrettanto evidente che dopo la massiccia campagna mass-mediateca sui cento luoghi e una pretesa attenzione nei confronti delle richieste dei cittadini (che sono state tutte richieste di più verde e di maggiore vivibilità), c’era la necessità di accogliere alcune delle proposte avanzate da chi in questi anni si è battuto per la tutela del territorio e per una migliore qualità della vita. Si aveva quindi la necessità di rimarcare una discontinuità con la giunta precedente falcidiata da inchieste e arresti proprio in campo urbanistico. Continua a leggere
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Contrassegnato firenze, matteo renzi, piano strutturale
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Inchiesta Castello: rinvio a giudizio per Cioni, Biagi e Ligresti
Castello, nella richiesta dei rinvii a giudizio i retroscena degli incarichi tra Biagi e Fusi
Quando la Procura fiorentina ha inviato gli avvisi di conclusione delle indagini relative all’‘affaire Castello’ la sorpresa era rappresentata dall’accusa di concussione contestata all’ex assessore all’urbanistica Gianni Biagi in concorso con il ’solito’ architetto Marco Casamonti, in relazione ai progetti per l’intervento di recupero dell’ex Panificio Militare, in via Mariti. Casamonti, in base a quelle che sono state le indagini svolte dai carabinieri del Ros di Firenze, è in questo caso il professionista che viene incaricato — «formalmente dalla «Rubens Immobiliare srl» (che fa parte del Gruppo Bpt spa di Riccardo Fusi) — di approntare tali progetti. Secondo questa nuova accusa, formulata proprio in chiusura di inchiesta, Biagi avrebbe abusato del suo ruolo pubblico, in questo caso in maniera ancora più netta di precedenti occasioni, per assicurare l’ennesimo incarico a Casamonti. E’ opinione di inquirenti e carabinieri del Ros che Biagi abbia dunque indicato a Riccardo Fusi il nominativo dell’architetto come professionista a lui gradito «al di fuori di ogni procedimento pubblico e nell’ambito di un intervento edilizio di natura privata». Ciò «in palese violazione dei principi di libera iniziativa del privato. E di libera concorrenza tra professionisti privati». Insomma: Fusi, ex presidente di Bpt (dimessosi dopo il coinvolgimento nell’inchiesta sulle Grandi Opere) sarebbe stato indotto a sottostare all’«indicazione» su Casamonti. Che in effetti ottiene l’incarico il 13 aprile 2004, dietro compenso di 126.915mila euro, fatturato il 26 maggio.
Adesso la Castello-gate è arrivata a un nodo importante. Dopo che un collegio di giudici ‘terzi’ aveva già respinto alcune richieste dei difensori degli imputati in sede di tribunale della libertà, un altro giudice si occuperà della vicenda valutando le prove prodotte dalla Procura e le controdeduzioni delle varie difese, comprese le eccezioni procedurali sempre in agguato.
L’inchiesta su Castello vede nei guai due politici di primo piano nella giunta Domenici, Graziano Cioni e Gianni Biagi, un imprenditore del calibro di Salvatore Ligresti, i suoi uomini di fiducia a Firenze, Fausto Rapisarda e Gualtiero Giombini, architetti come Marco Casamonti e Vittorio Savi, pubblici ufficiali come Iole Montefusco. L’avviso di fine indagini è stato inviato il 5 luglio a 12 indagati. «Biagi, secondo l’accusa, agiva nel suo interesse e in quello di Fondiaria-Sai. Si attivò per favorire il cosiddetto ’Consorzio Castello’ in cambio delle promesse di Fausto Rapisarda e Gualtiero Giombini di tornaconti economici e non».
BIAGI da subito, per l’accusa, «ha adottato iniziative e provvedimenti in contrasto con interessi pubblici del Comune». Propone al gruppo Ligresti progettisti di sua fiducia (Casamonti e Savi). Quindi il capitolo ’edificio direzionale pubblico’ per il quale non a caso la procura lo accusa anche di turbativa d’asta: Biagi fa pressioni affinché la Provincia trasferisca lì i propri uffici e s’impegni ad acquistare le aree in questione dal Consorzio Castello, al valore di mercato. L’ex assessore all’urbanistica è inoltre coinvolto per avere derogato l’elenco delle priorità. In particolare quella sulla ‘sede amministrativa di funzioni direzionali pubbliche’. Ordina ai funzionari dell’ufficio urbanistica, sempre secondo gli inquirenti, di rilasciare concessioni per edilizia privata prima di decisioni basiliari quali quelle per gli edifici a destinazione pubblica e sui provvedimenti relativi alle opere di urbanizzazione primaria, con oneri a carico del Consorzio Castello per 28 milioni. Questo nonostante che la legge imponga, oltre la soglia dei 5.278milioni, una gara comunitaria. Tutto questo, e altro, a vantaggio del gruppo Ligresti.
CASAMONTI, arrestato per gli appalti a Terranuova Bracciolini, è accusato anche per turbata libertà degli incanti. Con lui sono coinvolti l’ingegner Iole Montefusco, 54 anni, di Montevarchi, Alfonso Femia, 44, residente a Genova, Pietro Carlo Pellegrini, 53, di Lucca, e Maria Alessandra Segantini, 43, di Treviso, nell’ordine, dirigente dell’Area Servizi Lavori pubblici, manutenzioni, urbanistica del comune aretino; tre colleghi di Casamonti, che avrebbe indicato alla Montefusco quali studi professionali invitare alla gara relativa al project financing finalizzato alla ristrutturazione di un edificio per 98milaeuro.
Nei guai anche un dodicesimo imputato, Aurelio Fontani, 63 anni, di Londa, ristoratore fiorentino, è accusato di appropriazione indebita e di denaro poi utilizzato per il pagamento di sondaggi preelettorali effettuati da ’Swg srl’ e ’Opimedia’ su commissione di Cioni.
Fonte L’altracittà
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Iniziative contro piano strutturale per Castello a settembre
Segnaliamo qui di seguito alcuni appuntamenti in cui si potra’ discutere e reperire materiale critico/informativo sulla parte di Piano Strutturale che riguarda Castello, il Borgo di Castello e le zone limitrofe. Le date sono ancora indicative ed in via di definizione.
- Intorno a meta’ settembre Incontro pubblico con alcuni urbanisti sulla questione piano strutturale a castello.
- Intorno al 25 settembre laboratorio aperto di progettazione del quartiere mediante un plastico costruito con materiale di riciclo
- La prima settimana di otobre alla festa di quartiere nella piazzetta del sodo, milonga del gruppo di tango del csa nEXt Emerson. In quell’occasione sara’ presente un banchino informativo sulla questione piano strutturale
Si tratta di una serie di iniziative concepite per dare continuita’ al discorso sul forum e sulla questione piano strutturale, che nei mesi di settembre vedra’ senza dubbio un’accellerazione.
Per intanto postiamo un paio di link interssanti sull’argomento:
- La citta’ paesaggio: si tratta di un modo di intendere lo sviluppo della’ citta’,e nel particolare di Firenze, si tratta secondo noi di una visione piu’ stimolante dell”80% case e 20% servizi della bozza di proposta della giunta.
- http://firenzecomitatosansalvi.blogspot.com: uno dei comitati piu’ attivi eche utilizza al meglio le risorse web.
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Repubblica 02/06/2010 – Legambiente boccia Castello no a negozi e pista parallela
LEGAMBIENTE boccia il «piano Castello» di Palazzo Vecchio. Giudica
«incoerente» la scelta del sindaco Renzi di prevedere nei terreni
aldilà del viale XI Agosto la Cittadella viola: non tanto per lo stadio
quanto piuttosto per gli spazi commerciali che vi nascerebbero andando
ad «appesantirei margini del delicato parco della piana». E stronca la
previsione della nuova pista dell’aeroporto parallela all’autostrada:
«Il problema ambientale da Quaracchi si sposterebbe a Novoli», fa
notare il presidente di Legambiente Piero Baronti, convinto che a
Castello serva una «ferrometrotramvia». Critiche anche al progetto del
tunnel sotterraneo tra Varlungo e Castello previsto nel Piano
strutturale e ai parcheggi interrati che il Comune vorrebbe in piazza
Indipendenza e D’Azeglio: «Si a quello in piazza Carmine», dice però
Baronti.I consiglieri comunali De Zordo, Cruccolini e Spini chiedono
invece al presidente della Regione Rossi di «ripensarci sulla Tav».
Grassi sollecita controlli al cantiere del cinema multiplex di Novoli
dovei permessi per i lavori sono scaduti. Per l’8 luglio Palazzo
Vecchio organizza nel Salone dei Cinquecento un «electronic town
meeting», un evento di partecipazione collettiva sul Piano strutturale:
150 cittadini già estratti a sorte avranno un computer per dire la loro
sul Piano che sarà discusso in specifici laboratori con l’ausilio delle
foto aeree della città scattate da un dirigibile. Si potrà
«televotare», il parere finirà su un maxischermo e su
www.apriamolacitta.it.
Pubblicato in Rassegna stampa
Commenti disabilitati su Repubblica 02/06/2010 – Legambiente boccia Castello no a negozi e pista parallela